Secondo l’Ayurveda la dieta va adeguata alla propria costituzione, se si vuole dimagrire o mantenere il peso forma.
Scopri i cibi più adatti al tuo dosha!
Partendo dalla schematizzazione già proposta in questo articolo e tornando a linkarvi il test per l’individuazione della costituzione, riassumo in questo modo le direttive alimentari principali per ciascun tipo di costituzione ayurvedica.
La dieta ayurvedica per Vata (Aria+Etere)
Il tipo Vata è, come già detto, tendenzialmente alto (ma può essere anche molto basso), magro, asciutto, nervoso, con pelle secca e tendenza alle rughe.
Si muove e pensa velocemente, si stanca facilmente, ha poche energie di riserva, è il classico tipo che rischia l’esaurimento nervoso.
Di contro, è creativo, sensibile, flessibile.
L’ossatura è sottile, leggera e nodosa, è predisposto all’artrite, alle malattie ossee in generale (compresi i denti).
La sua sensibilità predispone il tipo Vata alle patologie della paura e dell’ansia.
La sua digestione è variabile, di solito non molto efficiente, perchè Vata manca di un elemento fondamentale per la digestione: il fuoco.
La secchezza lo predispone alla costipazione, per questo motivo è importante per lui bere molto.
Vata ingrassa difficilmente e dimagrisce con facilità, soprattutto se si stressa molto.
La dieta ideale per questa tipologia costituzionale, dunque, secondo l’Ayurveda, consiste di tre elementi di base che bilanciano gli squilibri di questo dosha: caldo, pesante, umido.
In termini concreti, Vata ha bisogno di mangiare cibi caldi e ben cotti, oleosi, cremosi, liquidi, zuppe fumanti in inverno, cereali integrali e nutrienti, carni bianche e pesce, frutta dolce e succosa, frutta grassa ed oleosa.
Il suo cereale d’elezione è l’avena ben cotta, calda e nutriente.
I semi oleosi sono molto adatti a Vata, soprattutto quelli di sesamo.
La frutta secca è indicata per Vata, ma meglio reidratarla tenendola a bagno per una notte.
In inverno si può optare per le creme, come la Tahin, la crema di nocciole senza zucchero bianco, la crema di mandorle.
I latticini vanno bene per questa costituzione perchè la umidificano, ma in inverno non devono essere consumati freddi di frigorifero.
Vata può mangiare le verdure, privilegiando quelle cotte e dal sapore dolce e pungente, evitando quelle amare ed astringenti.
Moderazione nel consumo di solanacee (pomodori, peperoni, melanzane e patate) perchè irrigidiscono i muscoli e le giunture.
Anche i legumi non dovrebbero essere consumati da Vata in grandi quantità, perchè contengono molta aria (tranne le lenticchie rosse e nere).
Sì alla frutta dolce e matura (no a mele, melograno, mirtilli).
Vata può utilizzare tutte le spezie che gli danno il fuoco digestivo di cui è carente, ma in piccole quantità.
La spezia migliore per Vata è la potente Assafetida.
⇒Vata deve evitare di mangiare cibi crudi e freddi (può consumarne solo un po’ in estate) e zucchero bianco che provoca decalcificazione ossea.
La dieta ayurvedica per Pitta (Fuoco+Acqua)
Pitta è la costituzione più equilibrata, in quanto comprende sia l’elemento riscaldante che quello umidificante.
Il principale obiettivo di questo dosha è di mantenere attivo ed equilibrato il suo eccezionale fuoco digestivo, che lo rende un gran mangiatore, capace di digerire di tutto.
La sua costituzione è media e regolare, di solito ha i capelli di colore biondo rossiccio e presenta macchie della pelle e lentiggini.
E’ il più predisposto all’attività sportiva perchè è agile e resistente.
Essendo l’unico dosha “caldo”, Pitta è esposto a tutte le malattie infiammatorie e a disturbi nervosi derivanti dall’ira, dalla gelosia e dall’invidia.
In compenso, è intelligente e brillante, ha talento manageriale ed intuito.
La dieta per Pitta consiste di cibi freschi, pesanti, dolci ed amari.
Può mangiare cereali integrali dolci e rinfrescanti come l’orzo ed il riso.
Il suo cibo d’elezione è frutta e verdura cruda e fresca, anche d’inverno.
Pitta è l’unica costituzione che può permettersi la dieta vegetariana e crudista.
Per lui sono indicati i succhi e gli estratti di frutta e verdura.
Deve però, evitare tutte le spezie, tranne quelle dolci e rinfrescanti come la cannella, il coriandolo, il finocchio.
Deve evitare pomodori, ravanelli, peperoncini, aglio e cipolla.
Può consumare moderatamente carni, uova, sale.
La frutta migliore per Pitta è quella dolce e rinfrescante, come albicocca, ananas, arancia, melone, pesca.
Vanno bene anche latte e formaggi, purchè freschi.
Gli oli migliori per Pitta sono quelli di oliva, girasole, mais e cocco.
La dieta ayurvedica per Kapha (Acqua+Terra)
Il tipo Kapha è il più “rotondo” delle costituzioni ed il più predisposto al sovrappeso.
La sua caratteristica principale è l’umidità: i Kapha, infatti, sono molto esposti alla ritenzione idrica ed alla cellulite.
Ha un’ossatura grande e forte, gli occhi grandi e belli, la pelle liscia e naturalmente idratata, i capelli tendenzialmente grassi.
La sua forza si esprime anche nel carattere: è una persona, di solito, solida, paziente, costante, amorevole.
Kapha è la costituzione che meno può permettersi di mangiare.
Il suo imperativo è mangiare poco, leggero, secco, amaro e astringente.
Deve anche introdurre l’elemento fuoco nella dieta, in quanto mancante nel suo dosha.
Si deduce che Kapha deve privilegiare le verdure amare e piccanti, ben cotte, con l’aggiunta di spezie piccanti.
A differenza di Vata, può utilizzare anche le spezie molto piccanti ed in maggiore quantità.
Il fuoco, infatti, nel suo caso non serve semplicemente a scaldare, come nel Vata, ma deve “movimentare”, che è il principale bisogno di Kapha.
Le malattie che minacciano questa costituzione sono quelle legate all’obesità, gonfiori, edema, malattie da raffreddamento, ipertensione, diabete.
Non ha gran bisogno ne’ di cereali, ne’ di proteine.
Tra i primi il migliore per lui è la segale.
Le carni non sono molto indicate per Kapha (soprattutto quelle rosse), meglio i legumi con poco olio e spezie riscaldanti per facilitarne la digestione.
La spezia migliore per questa costituzione è la senape.
La frutta migliore è quella astringente: mele, pere, mirtilli, pere, mango.
Deve limitare il più possibile il consumo di zuccheri e latticini, cibi oleosi e pesanti.
Un ottimo alimento per Kapha è il tè verde, stimolante ed astringente.
N.B. Le informazioni riportate in questo articolo non intendono sostituire i consigli del medico, al quale spetta ogni diagnosi, prescrizione ed indicazione terapeutica.
Se avete domande specifiche sulla dieta ayurvedica, chiedete nei commenti!
A presto!
Che bello…dettagliato come sempre,dovrò approfondire l’Ayurveda soprattutto dopo il viaggio in India!!
sono tornata arricchita da questa terra..i suoi colori,profumi ,stile di vita..insomma bellissima esperienza…è stato solo un primo approccio, c’è ancora tanto da “vedere” e sicuramente torneremo al più presto!
un bacione e grazie :*
Ci credo!
E’ una terra splendida e tutta da scoprire e da vivere…non vedo l’ora di andarci anch’io!
Grazie a te 🙂
Grazie carissima! :-)))
Buon pomeriggio cara,
senza ancora sapere gli elementi di dieta giusti per il mio tipo, posso dire che molte cose fortunatamente le faccio già, sono a buon punto e la cosa mi consola….sarà istinto?sarà che man mano che si sistema l’alimentazione impariamo ad ascoltare il nostro organismo e lui ci suggerisce di cosa ha bisogno e cosa invece vorrebbe allontanare?Boh, cmq utilissime le indicazioni che hai riportato, da tenere a mente per gli “aggiustamenti” mancanti!
P.S. Per la cronaca, ogni buon proposito in questi ultimi due giorni è caduto in prescrizione….complici i lauti dolcetti tradizionali di queste feste, e non provare a negare perchè so da fonti certe che vanno forti anche dalle vostre parti:-)))))
Bacetto dolcetto….(senza scherzetto!):-**
Ahahahaha dici davvero?
A dir la verità sì…però abbiamo fatto la torta in casa, quella con il pan di spagna al cioccolato e la crema al cioccolato dentro…che ti devo dire…una bomba ma troppo buona!!
Quand’ero a scuola mi sono fatta tentare da una buonissima zucca di Halloween…crema e cioccolato! 😛
Guarda, sicuramente il nostro istinto (se sappiamo ascoltarlo) ci porta verso la direzione giusta per noi, poi un pò di “cultura” non guasta mai e aiuta a scegliere con cognizione di causa.
Io invece, specie negli ultimi periodi, mi ero fatta un pò coinvolgere dal crudismo e dalla cucina prevalentemente vegetariana (che ritengo tuttora valida), nonchè come ti spiegai, dalla dieta dissociata.
In effetti, dopo il dimagrimento iniziale, mi aspettavo, mangiando di nuovo “associato”, di riprendere peso, ma non è così semplice a quanto pare per me….
Quindi da qualche mese, c’è stato un piccolo cambio di rotta, convalidato poi dal mio professore di ayurveda che mi ha consigliato di seguire una dieta più “nutriente” e calda 🙂
Vedo dei miglioramenti dal punto di vista della digestione ed affini, sul peso per ora non mi pronuncio ma sono determinata a riprendere quei 4-5 chili che mi fanno stare meglio.
Che vuoi fare, si sperimenta…e prima di farlo su chiunque altro, tocca farlo su di me 😀
Diciamo che attualmente potrei fare la parte della fantasmina…senza maschera!!
Bacioni eterei (un pò troppo…) :-S