I petrolati, come i siliconi, sono sostanze molto discusse attualmente nel mondo cosmetico.
Sono, infatti, contenuti in molti cosmetici: dalle creme viso a quelle per il corpo, dal make up ai prodotti per i capelli e per le labbra.
I petrolati sono largamente impiegati anche in campo farmaceutico, ma soprattutto nei cosmetici di uso quotidiano e pure in quelli destinati ai bambini (il primo che mi viene in mente è proprio l’olio Johnson, puro distillato di petrolio)!
Come nel caso dei siliconi, anche su questo argomento c’è un po’ di confusione e sono nate opposte fazioni.
Chi li odia e chi li difende.
Vediamo quali sono e a cosa servono i petrolati.
Cosa sono i petrolati?
Cos’è un petrolato?
Mi affido a Wikipedia che così lo definisce: “Il petrolato, o vaselina o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si ottiene dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio”.
I petrolati, come dice la parola stessa, dunque, derivano dal petrolio, ne sono cioè un distillato.
Sgombro subito il campo da un equivoco: non è che, usando un cosmetico ai petrolati, ci si spalma addosso il petrolio vero e proprio, così come viene estratto dai giacimenti, tanto per capirsi.
Quel che viene usato nei cosmetici è il cosiddetto petrolato bianco, ovvero il petrolio raffinato, cioè purificato dalle impurità.
Quando è puro, cioè raffinato, il petrolato, che ha una consistenza cerosa ed unticcia, è di colore bianco, quando è meno puro, è di colore giallo.
Crema viso senza petrolati
Elenco dei petrolati nei cosmetici
Quali sono i petrolati? Come si trovano descritti nell’inci name?
I petrolati portano in inci questo nome:
- Petrolatum;
- Paraffinum liquidum;
- Mineral oil;
- Vaselina;
- Cera microcristallina.
Anche il tensioattivo (agente lavante) Sles (Sodium Laureth Sulfate) contiene una piccola quota petrolifera.
Quindi, è abbastanza facile riconoscerli.
Perché i petrolati sono tanto utilizzati in cosmesi?
Per due motivi principali:
- Costano poco (meno dei grassi vegetali);
- Hanno una certa funzione ‘idratante’ (per occlusione).
E’ evidente, quindi, il motivo della loro diffusione: permettono di produrre cosmetici ‘idratanti’ a basso costo.
In sintesi:
- I sostenitori dei petrolati ribadiscono che si tratta di sostanze sicure, perchè raffinate e controllate, utili per l’idratazione;
- Gli oppositori sostengono, invece, che l’idratazione per occlusione non è il massimo per la pelle e che i petrolati siano emollienti scadenti.
I petrolati, in sostanza, formano un film protettivo sulla cute, impedendole di perdere umidità e quindi di disidratarsi.
In questo consiste la funzione idratante dei petrolati e simili.
⇒L’effetto collaterale cosmetico più evidente è la comedogenicità: occludendo i pori, queste sostanze possono favorire la formazione di punti neri e brufoli su pelli predisposte.
In alcuni casi, dopo un uso prolungato di petrolati e siliconi, la pelle può diventare asfittica.
Ma non è questo l’aspetto più controverso di questo ingrediente.
Crema corpo senza petrolati
I petrolati sono cancerogeni?
Lo stabilisce una normativa europea del 2004: il petrolato (o paraffina o olio di vaselina) è una sostanza potenzialmente cancerogena.
E questo è un fatto, non un’opinione.
Alcuni studi inoltre, hanno addirittura evidenziato correlazioni tra uso di paraffina in cosmesi e tumori epatici.
Tuttavia, va sottolineato che la potenziale pericolosità dei petrolati dipende sostanzialmente dalla presenza più o meno alta di frazioni cancerogene all’interno di essi.
Nei petrolati usati in cosmesi tali frazioni dovrebbero essere assenti.
Sottolineo ‘dovrebbero’ perché la questione non è così semplice.
Come ha ribadito più volte nel forum di Promiseland Fabrizio Zago, chimico industriale e fondatore del Biodizionario, “il livello di sostanze pericolose ammesse è pari al 3% nella materia prima. Quindi, se io uso un petrolato al 2,9% non è cancerogeno, se invece questi inquinanti sono presenti al 3,1% tutta la materia prima diventa cancerogena”.
Si tratta di piccole percentuali, ma possono fare la differenza: le aziende più affidabili, dotate di strumentazioni adeguate, controllano il petrolato che commercializzano, altre non vogliono o non possono farlo.
In definitiva, è improbabile ma non è così scontato che le materie prime utilizzate siano prive di tali sostanze potenzialmente pericolose per la salute, nonostante le rassicurazioni che continuano a provenire da parte delle aziende che ne fanno uso.
Insomma qualche residuo può sempre capitare.
Allora, nel dubbio, meglio astenersi dall’usare cosmetici a base di petrolati, visto che le alternative esistono, giusto?
Se poi si pensa che alcuni cosmetici, come i burrocacao, vengono in parte ingeriti, la questione può diventare preoccupante.
Burrocacao bio senza petrolati
Ad aggravare la posizione dei petrolati vi è la loro scarsissima biodegradabilità, che li rende quindi estremamente inquinanti per l’ambiente.
Per quanto mi riguarda, come per i siliconi, io ho fatto la mia scelta: li ho aboliti ormai da anni.
E posso dire che, ancora una volta, la pelle, i capelli e l’ambiente ringraziano.
Voi che scelta avete fatto? Usate i petrolati?
Alla prossima!